Biorem

European Project LIFE11 ENV/IT/000113 BIOREM 01-JAN-2013 to 31-MAR -2015

"Innovative System for the Biochemical Restoration and Monitoring of Degraded Soils"

BIOREM

Il progetto BIOREM dimostrerà una nuova metodologia integrata per il ripristino e monitoraggio biochimico dei suoli degradati.

115 milioni di ettari, il 12% del territorio Europeo, sono correntemente sottoposti agli effetti erosivi dell’acqua, mentre 42 milioni di ettari sono soggetti all’erosione del vento. Si stima che il 45% del territorio Europeo possieda bassi contenuti di materia organica, principalmente nei paesi dell’area Mediterranea. Il numero dei siti contaminati in EU-25 è stato stimato aggirarsi attorno ai 3.5 milioni.
BIOREM fornirà un sistema integrato, veloce ed efficiente, per il monitoraggio e il ripristino del suolo, combinando la rigenerazione vegetale con materia organica esogena.

Per quanto riguarda il ripristino del suolo, l’obiettivo del progetto è di dimostrare che l’innovativa strategia proposta da BIOREM può ripristinare con successo i terreni degradati, migliorandone le proprietà fisico-chimiche, l’attività biochimica ed aumentandone la fertilità fino al 25%. Questo risultato verrà ottenuto grazie all’aggiunta di materia organica esogena (substrati organici freschi o compostati, come ad esempio i fanghi di depurazione delle acque reflue, che al momento costituiscono un rifiuto senza valore che verrà così riutilizzato) e rigenerazione vegetale, con piante studiate per la bonifica e adattate a condizioni semiaride.
La nuova tecnica verrà dimostrata in 10 siti sperimentali in Italia e Spagna, caratterizzati da 10 tipi diversi di suolo, soggetti a livelli differenti di degrado. L’efficacia del metodo proposto verrà dunque verificata attraverso i risultati ottenuti nel processo di ripristino.

Riguardo invece al monitoraggio del suolo, l’obiettivo del progetto è di dimostrare che l’innovativo sistema proposto in BIOREM può fornire un mezzo per il monitoraggio più veloce (eliminando la necessità di coltivare campioni in laboratorio), più accurato e dinamico rispetto ai metodi esistenti. La nuova tecnica si rivelerà di grande utilità per lo sviluppo di strategie e politiche ben indirizzate e lungimiranti nell’ambito del ripristino dei terreni degradati.

I metodi per la valutazione delle condizioni del suolo attualmente in uso forniscono solamente dati “statici” sulle condizioni fisiche, chimiche e biologiche del suolo in un dato momento, consentendo perciò di attuare solo interventi a breve termine.

Il progetto dimostrerà che, basandosi su un’analisi molecolare quantitativa e qualitativa del profilo del suolo, l’innovativo metodo di monitoraggio proposto da BIOREM permette di ottenere una valutazione dettagliata del suolo, individuando ed analizzando la presenza e lo stato dei processi enzimatici.

Le azioni proposte sono in linea con gli obiettivi europei (indicati nella Strategia Tematica per la Protezione del Suolo – Thematic Strategy for Soil Protection) e con i quattro pilastri fondamentali, e forniranno un contributo decisivo al loro conseguimento. In particolar modo, l’implementazione di questo progetto sarà cruciale per il conseguimento di:

  • Ripristino del suolo degradato ad una condizione di produttività coerente con l’impiego e l’uso che si intende farne, considerando anche le implicazioni dettate dal costo del ripristino del suolo: BIOREM metterà a disposizione una serie di strategie e buone prassi economicamente convenienti per il ripristino dei suoli degradati, impiegando una combinazione di metodologie all’avanguardia che vanno dall’aggiunta di materiale organico e umificazione in situ alla rigenerazione vegetale controllata. Quando verrà applicata in tutta Europa, la metodologia proposta in BIOREM aiuterà i contadini, così come i manager, a contrastare efficacemente la contaminazione e l’impoverimento dei terreni, sia recente che di vecchia data.
  • Prevenzione di ulteriore degrado del suolo e mantenimento delle sue funzioni: il progetto BIOREM prevede una componente cruciale di monitoraggio che aiuterà sia i decisori politici che i gestori del suolo.