Comunicato 06/2015

ALL'EXPO DI VENEZIA PER PARLARE DI GESTIONE SOSTENIBILE DELLE ACQUE INTERNE

Verbania Pallanza, 7 settembre 2015

Domani, martedì 8 settembre si svolgerà, presso la sala Convegni del Padiglione AQUAE, AQUAE VENEZIA 2015 (Porto Marghera), un convegno dal titolo "Ricerca ecologica e gestione sostenibile delle acque interne: problemi e prospettive".
Il convegno è organizzato dal CNR Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Verbania in collaborazione con il CNR Istituto di Ricerca Sulle Acque, sede di Brugherio, su invito del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

AQUAE VENEZIA 2015 è la grande esposizione universale dedicata all'acqua, unica collaterale ufficiale dell'Esposizione Universale di Milano dedicata ai temi del cibo e della nutrizione, da cui è patrocinata.
AQUAE VENEZIA è nata per sottolineare, nella città dell'acqua, l'importanza dell'acqua per la vita del Pianeta. In questo contesto, non poteva mancare un'attenzione speciale alle acque dolci, risorsa dalla quale fortemente dipendono la vita dei tanti organismi che vi abitano e le attività dell'uomo. Una risorsa disponibile ma non illimitata, oggi fortemente ridotta, sia per qualità che per quantità, in vaste aree del Globo. Da questa risorsa, più preziosa dell'oro, dipendono pace e benessere di molte popolazioni di questo nostro pianeta.
Con l'emanazione, nel 2000, della Direttiva 2000/60/CE, il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo hanno ufficialmente riconosciuto l'importanza dell'acqua come bene primario, da tutelare per le generazioni future; bene primario per lo sviluppo sociale ed economico, non solo per il suo uso potabile, ma anche per l'agricoltura, la pesca, la navigazione e per usi ricreativi, industriali, idroelettrici.

Le presentazioni dei diversi relatori toccheranno argomenti quali: lo sviluppo di indici biotici di fitoplancton, pesci e organismi bentonici, l'utilità dello studio delle macrofite, le tecniche all'avanguardia per la stima della biodisponibilità di sostanze tossiche e del loro accumulo in organismi bentonici.
Scopo del convegno è quello di fare il punto su quanto fatto finora, e su quanto ancora resta da fare, per una sempre migliore e consapevole valorizzazione della risorsa acqua, e di quella dolce in particolare.

Inoltre, in occasione del convegno, e fino al 15 settembre 2015, verrà ospitata, presso lo spazio espositivo di Veneto Banca all'interno del Padiglione AQUAE a Porto Marghera, la mostra dal titolo "L'acqua per la vita, una vita per l'acqua". La mostra prevede l'esposizione di poster tematici e filmati che raccontano le ricerche condotte dalla sede di Pallanza dell'Istituto ed è patrocinata dal Comune di Verbania.

Per informazioni e contatti:
Segreteria CNR ISE, Tel. 0323 518300, Email segreteria(at)ise.cnr.it

Comunicato 05/2015

UN PREMIO INTERNAZIONALE AL CNR ISE PER LE RICERCHE SUI LAGHI

Verbania Pallanza, 27 agosto 2015

In occasione del13mo Symposio internazionale di paleolimnologia, svoltosi a Lanzhou, Cina, dal 4 al 7 Agosto 2015, il Dott. Piero Guilizzoni, ricercatore attivo in Istituto da oltre 40 anni, l'ultimo dei quali in qualità di Direttore, è stato insignito della medaglia alla carriera (Lifetime Achievement Award) per la sua attività scientifica sulla Paleolimnologia, la scienza che, attraverso l'analisi di carote di sedimento, ricostruisce le vicende che hanno interessato i laghi e i loro bacini imbriferi in tempi anche molto lunghi, risalenti alla loro origine.

Attraverso questi studi, condotti in molti laghi del Pianeta, il gruppo di ricerche paleolimnologiche dell'ISE ha potuto raccontare le vicende che hanno portato alle attuali condizioni laghi di diversi continenti, in zone altamente antropizzate e in zone remote del globo, alle basse come alle alte latitudini e altitudini. Questi studi testimoniano dell'impatto delle variazioni ambientali in tempi geologici, di quello delle prime comunità umane insediate nei bacini lacustri, di quello delle attività legate allo sviluppo industriale e alla crescita economica nei paesi industrializzati e, più recentemente, dell'impatto del riscaldamento climatico e dei cambiamenti globali.

Come sottolineato dal Dott. Guilizzoni nel discorso tenuto in occasione della cerimonia, il premio è anche il riconoscimento al ruolo che l'Istituto ha avuto ed ha nell'avviare e promuovere le ricerche in questo campo, all'avanguardia nel panorama scientifico nazionale ed internazionale.

Per informazioni e contatti:
Dott. Piero Guilizzoni, Ricercatore associato CNR ISE, Tel. 0323 518300, Email p.guilizzoni(at)ise.cnr.it

Comunicato 04/2015

L'AMBIENTE NATURALE RISERVA A LUNGO TERMINE DI RESISTENZE AGLI ANTIBIOTICI

Verbania Pallanza, 13 luglio 2015

L'utilizzo massivo dei farmaci antibiotici ha portato ad una situazione di emergenza nella quale le patologie legate ad infezioni da batteri resistenti agli antibiotici stessi sono in aumento, così come i costi sostenuti dai vari sistemi sanitari. Ogni anno in Europa si contano decine di migliaia di decessi legati all'antibiotico resistenza, ed il rischio di pandemie di batteri non curabili con gli antibiotici oggi a nostra disposizione è reale. La conoscenza dell'ambiente in cui viviamo e di come i geni di antibiotico resistenza persistano e vengano selezionati nelle comunità batteriche ivi presenti è, con lo sviluppo di nuovi antibiotici e con un diverso e corretto utilizzo degli antibiotici esistenti, l'unica via per assicurare un futuro all'efficacia del farmaco antibiotico come lo conosciamo.

Lo studio pubblicato sulla rivista Molecular Ecology dal Gruppo di Ecologia Microbica (MEG) dell'Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del CNR di Verbania descrive, per la prima volta al mondo, il resistoma di un grande lago (ossia la fotografia della presenza, della distribuzione e della diversità dei geni di resistenza agli antibiotici nei batteri naturali del Lago Maggiore). I dati presentati dimostrano come 'ambiente naturale (in questo caso una risorsa di importanza strategica assoluta, come la più grande riserva italiana di acqua dolce) sia suscettibile alla contaminazione da antibiotici, e possa diventare un serbatoio naturale di geni di resistenza, anche ad antibiotici di ultima generazione. L'ambiente naturale concorre nella riduzione di efficacia della terapia antibiotica, assicurando una riserva a lungo termine di geni di resistenza acquisibili da batteri patogeni. I dati presentati denunciano una costante abbondanza di geni di resistenza a tetracicline e solfonamidici, antibiotici ampiamente utilizzati in passato, ma anche la presenza di geni di resistenza ad antibiotici beta-lattamici ed aminoglicosidici.

Con questo studio il Lago Maggiore diventa di diritto un sito modello a livello mondiale per lo studio delle resistenze agli antibiotici in ambiente. Il MEG del CNR-ISE è in prima linea in questo settore, dove applica un approccio prettamente ecologico sperimentale. Nuove ricerche sullo sviluppo e la permanenza di geni e batteri resistenti in diversi ambienti (dalle acque dolci e marine, alle acque reflue, al plancton, all'intestino umano, ai sedimenti) sono oggi portate avanti a Verbania in cooperazione con diversi gruppi di ricerca in Italia a nel mondo.

Per informazioni e contatti:
Dott. Gianluca Corno, Ricercatore CNR ISE, Tel. 0323 518300, Email g.corno(at)ise.cnr.it

Comunicato 03/2015

FIORITURA ALGALE NEL LAGO MAGGIORE

Verbania Pallanza, 6 luglio 2015

Sono di questi giorni numerose segnalazioni della presenza di grandi quantità di alghe verdi nelle acque del Lago Maggiore.

Fioritura algale 1

I ricercatori e i tecnici dell’Istituto hanno analizzato il fenomeno, prelevando campioni d’acqua sia a Ghiffa per la sponda piemontese che presso la spiaggia Gureé di Monvalle per la sponda lombarda del Lago Maggiore (campioni prelevati in data 3 luglio 2015).

Dall’analisi  microscopica  è  emerso  che  l’organismo  responsabile  di  questa  proliferazione  è  l’alga  verde Hydrodictyon  reticulatum.  Non  è  un’alga  tossica  e  la  sua  fioritura  non comporta  pericoli  per  la  popolazione.  E’ conosciuta  con  il  termine  inglese  di  “water‐net”  (rete  d’acqua)  per  la  tipica  struttura  a  rete  che  le  sue  colonie  (cenobi) formano, creando maglie dalla caratteristica forma pentagonale ed esagonale, riconoscibili anche occhio nudo quando raggiungono grandi dimensioni. Alla fioritura sono associati valori di concentrazione della clorofilla molto elevati, eccezionali per un lago oligotrofo quale il Maggiore. La specie algale responsabile della fioritura è cosmopolita, vale a dire, diffusa in tutto il mondo, soprattutto nell’emisfero settentrionale. E’ comune in rogge e piccoli  stagni  e  solo  sporadicamente  sviluppa  fastidiose  e  persistenti  fioriture,  mentre  dette  fioriture  sono comunemente prodotte da altre alghe verdi filamentose (es. generi Cladophora, Spirogyra). Condizioni climatiche eccezionali,  quali  intenso  irraggiamento,  assenza  di  vento  e temperature  particolarmente  elevate,  tipiche  di quest’estate, hanno certamente favorito lo sviluppo della fioritura. Estese e prolungate fioriture algali galleggianti possono avere impatti negativi sull’ambiente (es. progressiva diminuzione dell’ossigenazione delle acque del lago) e  sulla  piena  fruibilità  dei  servizi  ecosistemici  (presenza  di  masse  maleodoranti  in prossimità  delle  rive  e  sulle spiagge).

Contatti: Giuseppe Morabito, Martina Austoni (CNR‐ISE)

Fioritura algale 2   Fioritura algale 3   Fioritura algale 4

 

Fioritura algale 5   Fioritura algale 6   Fioritura algale 7

 

Fioritura algale 8   Fioritura algale 9   Fioritura algale 10
Per informazioni e contatti:
Dott. Giuseppe Morabito, Ricercatore CNR ISE, Tel. 0323 518300, Email g.morabito(at)ise.cnr.it

Comunicato 02/2015

LE FIORITURE DI CIANOBATTERI:
UN TEAM INTERNAZIONALE SVELA LE CAUSE DELLA LORO CRESCENTE PRESENZA NEI LAGHI

Verbania Pallanza, 13 aprile 2015

Il fenomeno delle fioriture di cianobatteri, organismi un tempo conosciuti con il termine di "alghe azzurre", è sempre più frequentemente osservato in diverse parti del globo. Si tratta di batteri fotosintetici che, proliferando a rapida velocità, possono formare sulla superficie dei laghi veri e propri ammassi di materiale vivacemente colorato, spesso maleodorante, nel quale possono essere contenute tossine, prodotte dai batteri stessi, la cui tossicità può essere anche molto pronunciata, fino a risultare gravemente dannosa per gli animali e per l'uomo.

Fioriture di cianobatteri erano state osservate anche in passato in ambienti lacustri e marini e si era anche tentato di identificare le cause della loro comparsa. Tuttavia, prima di questo studio, non si sapeva se esse fossero divenute realmente più frequenti nel periodo recente, oppure, semplicemente, il loro crescente rilevamento fosse il frutto dell'utilizzo di tecniche di indagine sempre più raffinate e della maggiore attenzione, rispetto al passato, verso i laghi come risorsa. Inoltre, sconosciuta era anche l'estensione spazio-temporale di questo fenomeno.

A chiarire questi aspetti è oggi uno studio condotto da un team internazionale del quale hanno fatto parte, per l'Italia, tre ricercatori del CNR ISE di Verbania. Attraverso analisi statistiche avanzate di una grande quantità di dati, provenienti sia da studi su carote di sedimento rappresentative degli ultimi 200 anni di storia di 108 laghi, sia da analisi limnologiche a lungo termine di altri 18 casi di studio dell'emisfero nord, è stato possibile dimostrare come, effettivamente, il fenomeno della comparsa di queste fioriture sia stato notevolmente accelerato a partire dal 1945 ad oggi, con un'ulteriore accelerazione nel 1973 e 1985. Lo studio, condotto in Nord America ed Europa grazie all'entusiasmo e alla passione di una giovane studentessa di dottorato, Zofia Taranu, dell'Università McGill a Montreal, Canada, ha coinvolto studiosi di paleo- e neo-limnologia di 6 Paesi, dimostrando come l'espansione del fenomeno di crescita rapida dei cianobatteri coincida con l'avvio dell'utilizzo massiccio di fertilizzanti industriali e con la rapida crescita delle città. Finora, le fioriture dei cianobatteri erano state associate a condizioni di acque relativamente calde e ricche in nutrienti algali, principalmente fosforo e azoto. Lo studio dimostra come il ruolo principale sia da attribuire ai nutrienti, in primis all'azoto. La novità di questo studio, apparso sulla prestigiosa rivista scientifica Ecology Letters, e già segnalato come l'articolo più letto del 2015, è stato quella di utilizzare, come tracciante della presenza dei cianobatteri, i pigmenti fotosintetici (carotenoidi) depositati nelle carote di sedimenti lacustri. Tali pigmenti sono caratteristici dei diversi gruppi algali e batterici che popolano i laghi e sono analizzabili in modo quantitativo a partire da estratti di sezioni di carote di sedimento. La loro analisi specifica rende possibile tracciare l'evoluzione della presenza di diversi gruppi algali e batterici che popolano i laghi nel tempo, al variare delle condizioni ambientali. Il vantaggio di utilizzare carote di sedimento consiste nella possibilità di poter ricostruirne l'evoluzione su tempi lunghi, in diversi ambienti del globo contemporaneamente. La novità dello studio è stata proprio quella di tentare un approccio estensivo, comprensivo di piccoli e grandi laghi, eutrofi ed oligotrofi; di laghi in zone remote e in zone fortemente antropizzate, di bassa e di alta quota. Lo studio dimostra come l'aumento delle fioriture di cianobatteri interessi anche gli ambienti alpini e remoti: in essi, è il riscaldamento climatico il principale responsabile del fenomeno dell'aumentata frequenza di fioriture di cianobatteri.

Taranu, Z.E., I. Gregory-Eaves, P.R. Leavitt, L. Bunting, T. Buchaca, J. Catalan, I. Domaizon, P. Guilizzoni, A. Lami, S. McGowan, H. Moorhouse, G. Morabito, F. Pick, M.A. Stevenson, P.L. Thompson and R. D.Vinebrooke. 2015. Acceleration of cyanobacteria dominance in north temperate-subarctic lakes during the Anthropocene". Ecology Letters, 18: 375–384.

Per informazioni e contatti:
Dott. Andrea Lami, Primo Ricercatore CNR ISE, Tel. 0323 518300, Email a.lami(at)ise.cnr.it
Dott. Giuseppe Morabito, Ricercatore CNR ISE, Tel. 0323 518300, Email g.morabito(at)ise.cnr.it
Dott. Piero Guilizzoni, Ricercatore associato CNR ISE, Tel. 0323 518300, Email p.guilizzoni(at)ise.cnr.it