19 Feb. 2013 - Liisa Nevalainen

Seminar Liisa Nevalainen

Sedimentary invertebrate remains disentangle long‐term hydrolimnological changes in Austrian mountain lakes

Presenta: Liisa Nevalainen (Department of Environmental Sciences, University of Helsinki, Finland)

Mountain lakes in the Austrian Alps were investigated with the paleolimnological approach. The aim was to utilize sedimentary invertebrate assemblages (Chironomidae, Cladocera, Oribatida) to infer hydrolimnological alterations under the post Little Ice Age (LIA) climate warming. Short sediment sequences were cored from three case study lakes across the tree‐line: Oberer Landschitzsee, Twenger Almsee, and Moaralmsee, and a surface sediment dataset was sampled from Moaralmsee. In Moaralmsee, intralake calibration models based on subfossil invertebrate assemblages and linear models based on oribatid mites and loss‐on‐ignition were used to reconstruct past lake level fluctuations. The inferred lake level trends strongly correlated with each other showing periods of low lake level for ca. 1600‐1650 AD and 1700‐1900 AD, and high lake level ca. 1650‐1700 AD and 1900 AD‐present. The sediment profile from Oberer Landschitzsee showed a complete and simultaneous invertebrate community turnover from ca. 1850 AD onward. The faunal shifts corresponded with reduced benthic quality, higher organic content of the sediment, and the progressive climate warming, superimposed with Alpine land‐use changes, that likely were indicative of changes in summer stratification. In Twenger Almsee, there was a threshold crossed at ca. 1850 AD, when invertebrate taxa tolerant of oxygen deficiency disappeared, oxybiontic taxa began to dominate, and the zooplankton community exhibited a species turnover. These ecological changes were most likely caused by improved oxygen conditions following the deepening of the depth of the summer stratification layer, and ultimately driven by the increased air temperatures. Overall, the collective core results showed significant community shifts in all the three case study lakes around 1850‐1900 AD and pronouncedly during the late 20th century, coinciding with the Alpine temperature increase and suggesting that significant climate‐driven hydrolimnological and ecological thresholds have been crossed.

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29 Jan. 2013 - G. Francesco Ficetola

Seminar G. Francesco Ficetola

Qualità dei dati e analisi eco-biogeografiche: l’esempio di anfibi e rettili

Presenta: G. Francesco Ficetola , Università degli studi di Milano - Bicocca

I modelli statistici sono al centro delle analisi ecologiche, ma devono essere basati su dati attendibili. La mancanza di informazioni su dati di presenza/assenza è un problema in analisi di biodiversità quando si deve quantificare l’entità della perdita di specie e di popolazioni. Parlerò di tre esempi: (1) un’analisi degli errori associati ai dati di distribuzione di specie a livello globale negli anfibi, (2) un’analisi dei rettili sulle isole Mediterranee, in cui i dati attendibili sono a volte pochi, e (3) la relazione tra ricchezza di rettili nel paleartico e disponibilità dei dati.

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22 Jan. 2013 - Roberto Ambrosini

Seminar Roberto Ambrosini

La migrazione degli uccelli e gli effetti dei cambiamenti climatici

Presenta: Roberto Ambrosini , Università degli studi di Milano - Bicocca

I recenti cambiamenti climatici hanno effetti visibili sulle date e sulle rotte di migrazione. Utilizzando una larga mole di dati a lungo termine soprattutto su rondini (Hirundo rustica) e altre specie, durante il seminario verranno discussi gli effetti di questi cambiamenti e quali problemi potrebbero essere attesi per gli uccelli migratori.

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20 Dec. 2012 - Julieta Massaferro

Seminar Julieta Massaferro

Anthropogenic and climatic impacts as revealed by studies on the Nahuel Huapi National Park Patagonia, Argentina

Presenta: Julieta Massaferro, (Laboratorio de Biodiversidad, INIBIOMA/CONICET 8400 S.C. de Bariloche, Argentina)

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4 Dec. 2012 - Marcello Miglietta

Marcello Miglietta

Eventi convettivi intensi nel Mediterraneo: dai cicloni con caratteristiche tropicali all'evento di Verbania del 25 Agosto

Presenta:Mario Marcello Miglietta (ISAC‐CNR, Lecce)

Negli ultimi 20 anni, da quando cioè la disponibilità di osservazioni satellitari è più ampia e fruibile da un maggior numero di utenti, sono occasionalmente documentati nel Mediterraneo vortici di piccola scala (50‐200 km di raggio) con caratteristiche simili a quelle dei cicloni tropicali, ma intensità e dimensioni decisamente inferiori. La presenza di un vortice a mesoscala, formatosi sul mare Mediterraneo, è stata documentata in Puglia il 26 settembre 2006. Mappe radar, immagini da satellite e osservazioni da stazioni di superficie rivelano che il vortice ha caratteristiche simili a quelle dei cicloni tropicali. Simulazioni con il modello meteorologico WRF sono realizzate per analizzare l’evento, consentendo di individuare i meccanismi responsabili dello sviluppo e mantenimento del vortice. Più recentemente, nel novembre 2011 un altro ciclone con caratteristiche tropicali ha interessato il Mediterraneo al largo delle coste Francesi per un paio di giorni. Alcuni risultati preliminari relativi a questo caso di studio sono discussi.
Infine, verrà brevemente discusso l'evento a piccola scala (tornado o microburst) che ha interessato Verbania il 25 agosto 2012. Verranno illustrate le condizioni a grande scala e a scala sinottica che hanno favorito la formazione di temporali violenti.

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