28 mag. 2019 - J. Salvador Hernandez Aviles

20190528 Seminario Hernandez

Effect of salinity and ionic composition on biological diversity in tropical volcanic lakes, Mexico

Presenta: J. Salvador Hernandez Aviles

Limnology Lab. UMIEZ. Biology Department. FES Zaragoza,
Universidad Nacional Autónoma de México

Six lakes are among a series of maar, athalassohaline lakes that are located in the Trans Volcanic Belt in central Mexico. They are between 2,300 and 2,510 m a.s.l., and have a warm monomictic thermal regime with mixing during the cold-dry period (December-March). By being in an endorheic basin these lakes are in a process of increasing their salinity and changing ionic specific composition. In addition, the extraction of groundwater that feeds these aquatic ecosystems with deep wells has increased the process of salinization. These chemical parameters have an important influence in certain limnological processes such as the whiting event and the formation of microbialites which are mainly associated with changes in the water alkalinity. The whiting event is a process in which small particles of calcium carbonate are precipitated by changes in different concentrations of forms of carbon which in turn are produced to bacterial activity. Microbialites are organosedimentary deposits product of the biomineralization processes induced by microorganisms and the formation of extracellular matrix. In this seminar, the specific taxonomic composition of bacteria in the whiting event and the diatoms richness of the microbialites in subsaline and hyposaline lakes will be shown. In addition, the experimental ecophysiological response to changes in ionic composition and salinity of the copepod Leptodiaptomus cf. sicilis from one of the hyposaline lakes will be shown.

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21 mag. 2019 - Laura Marziali

20190521 Seminario Marziali AB

Fluitazione dei sedimenti degli invasi:
biodisponibilità di elementi in traccia e tossicità per organismi macrobentonici

Presenta: Laura Marziali

CNR-IRSA sede di Brugherio (MB)

I sedimenti accumulati negli invasi lombardi vengono rimossi generalmente tramite fluitazione nel corpo idrico di valle, causando un impatto prevalentemente di tipo fisico sulle comunità acquatiche fluviali. In alcuni casi, tuttavia, sostanze microinquinanti, quali elementi in traccia o composti organici, accumulate nei sedimenti possono indurre effetti tossici a lungo termine sugli organismi acquatici. Uno studio sperimentale in corso sull'invaso di Pagnona (LC) e altri invasi lombardi è focalizzato sulla caratterizzazione chimica dei sedimenti degli invasi e dei corpi idrici di valle prima e dopo la fluitazione, sulla valutazione del bioaccumulo e degli effetti su organismi test e sulle comunità macrobentoniche del fiume a valle.

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15 mag. 2019 - Marco Milardi

20190515 Seminario Milardi

Pesci fuori posto
Diverse prospettive sulle conseguenze dell'introduzione di pesci

Presenta: Marco Milardi

Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie, Università di Ferrara

In questo seminario Il Dott. Milardi esplorerà alcuni degli aspetti e delle conseguenze dell'introduzione di pesci nelle acque interne, da diverse prospettive. Nella prima parte del seminario verranno sintetizzati gli studi effettuati nella parte boreale della Finlandia, utilizzando come modello un ecosistema lacustre e con una sola specie introdotta. Nella seconda parte, l'attenzione sarà spostata sulle acque correnti in Italia, dove esiste una maggiore complessità di specie introdotte ed un più alto impatto antropico.
I temi trattati spaziano dalla ricostruzione di impatti passati tramite paleolimnologia e modellistica, alle relazioni trofiche (e relative cascate trofiche) e all'interazione tra specie native ed introdotte sullo sfondo di diverse pressioni antropiche. Nel complesso, si cercherà di fornire una visione unificata che illustri alcune dinamiche e risultati delle introduzioni di pesci e di come queste possano avere delle conseguenze nella nostra abilità di rispettare le direttive europee, oltre che sulle comunità ittiche e l'ambiente acquatico in generale.

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14 mag. 2019 - Giuseppe Castaldelli

20190514 Seminario Castaldelli

La gestione della vegetazione acquatica emergente per la prevenzione dell'inquinamento da nitrati

Presenta: Giuseppe Castaldelli

Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie, Università di Ferrara

Fossi e canali possono funzionare come sistema per la riduzione dei carichi di azoto. Tuttavia, al presente, le pratiche gestionali non tengono conto di questo servizio ecosistemico e delle modalità per massimizzarlo. Qui verranno riassunte le recenti acquisizioni sulla rimozione di N nelle reti di canali della pianura padana. Attraverso diversi approcci sperimentali (ad es. l'incubazione di carote di sedimento, il metodo dell'N2 a scala di intero corso d'acqua, il bilancio di massa dell'azoto e i modelli di upscale) a scale spaziali multiple (mesocosmi, canale e bacino) è stata misurata la rimozione di azoto in presenza e assenza di macrofite emergenti; sono stati inoltre parametrizzati i più importanti driver della denitrificazione (la temperatura, la concentrazione di NO3- e la velocità del flusso idrico).
I risultati dimostrano che lo stoccaggio di azoto nella biomassa vegetale è una piccola frazione della rimozione di questo elemento nei canali vegetati, dovuta principalmente all'azione sinergica sulla denitrificazione delle macrofite e delle comunità batteriche ad esse associate. L'upscale dei risultati, in vari scenari di copertura macrofitica crescente delle reti di fossi e canali della bassa padana, indica chiaramente che la gestione conservativa delle vegetazione acquatica può essere lo strumento efficace e a basso costo per la mitigazione dell'inquinamento da nitrati.

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30 apr. 2019 - Andrea Valsesia, Dora Mehn, Jessica Ponti

20190430 Seminario Valsesia

Metodi analitici per la rilevazione e la caratterizzazione di micro e nanoplastiche

Presentano: Andrea Valsesia, Dora Mehn, Jessica Ponti

European Commission – Joint Research Centre, Ispra (VA)

L'inquinamento da materiali polimerici è un problema conosciuto da tempo, ma solo negli ultimi anni ha suscitato una grande attenzione mediatica. Gli effetti macroscopici dell'accumulo di rifiuti negli oceani e nell'ambiente in generale sono evidenti e facili da individuare. Vi sono però inquinanti polimerici di dimensioni molto piccole definiti come nano-plastiche e micro-plastiche che sono invece molto difficili da rilevare, misurare e caratterizzare. Essi provengono sia da prodotti di consumo contenenti plastica micrometrica (micro-plastiche primarie) oppure dal deterioramento di inquinanti macroscopici (micro-plastiche secondarie). La presenza, quantificazione e caratterizzazione di questi materiali spesso devono essere determinate in matrici complesse quali acqua, suolo, matrici biologiche (ad esempio alimenti, pesci, frutti di mare), rendendo i metodi analitici tradizionali per la ricerca di nano-materiali non completamente efficaci. Il laboratorio di Nanobiotecnologie del Centro Comunque di Ricerca della Commissione Europea con sede a Ispra (VA) sta sviluppando nuove metodologie sperimentali per la ricerca, quantificazione ed identificazione di nano-plastiche e micro-plastiche in matrici complesse. Nel corso del seminario saranno illustrate le principali tecniche di caratterizzazione del nostro laboratorio, i metodi "tradizionali" per la rilevazione di micro-plastiche e nuovi metodi analitici per la rilevazione di nano-plastiche. Il laboratorio di Nanobiotecnologie è stato di recente aperto a nuove collaborazioni internazionali con il progetto "Open Lab" che permette a molti ricercatori appartenenti a diversi enti di svolgere esperimenti di loro interesse utilizzando le nostre strutture e le nostre conoscenze nel campo delle nano-biotecnologie.

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