25 feb. 2020 - Martina Pavlek

20200225 Seminario Pavlek

Old relicts in a dynamic environment — Molecular phylogeny, biogeography and effects of climate change on Dinaric cave-dwelling spiders

Presenta: Martina Pavlek

Ruđer Bošković Institute, Zagreb

Caves are isolated habitats that offer excellent opportunities for biodiversity research. Subterranean ecosystems are simpler than surface ones: their stable climatic conditions, scarcity of food and absence of light drive the evolution of highly specialized fauna. Dinarides, a mountain chain in western Balkans, is one of the top biodiversity hotspots of cave fauna in the world. Spiders are not an exception. Despite of their seemingly stable climatic conditions, recent studies show that global warming may impact subterranean habitats by rising temperatures and, consequently, threatening highly adapted cave species. In an attempt to untangle the mechanisms that shaped the origin, present-day diversity and distribution of cave spiders in the Dinarides, Dr Pavlek investigates their systematics, phylogeography, and environmental preferences. Also, by projecting potential distributions under predicted scenarios of global warming, she will predict future habitat suitability and assess vulnerability of this unique and fragile fauna.

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18 feb. 2020 - Maurizio Maugeri

20200218 Seminario Maugeri

Variabilità e cambiamenti del clima in Italia nel corso degli ultimi due secoli

Presenta: Maurizio Maugeri

Università degli Studi di Milano

L'Italia ha avuto un ruolo assolutamente fondamentale nello sviluppo della meteorologia moderna che trae le sue origini da fondamentali contributi del grande Galileo e di altri importanti scienziati cresciuti nel contesto della sua eredità culturale. Grazie a questo ruolo il nostro Paese dispone oggi di archivi di dati meteorologici di eccezionale valore. Questi archivi sono stati esplorati in modo esaustivo negli ultimi venticinque anni con il contributo determinante dell'Università degli Studi di Milano. La presentazione si propone di mostrare come i dati recuperati da questi archivi ci permettano oggi di ripercorrere oltre due secoli di storia climatica del nostro Paese, collocando il riscaldamento di questi ultimi decenni in un contesto plurisecolare.

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11 feb. 2020 - Stefano Brignone

20200211 Seminario Brignone

Tratti meristici e isotopi stabili come mezzi per far luce sul rapido processo di divergenza in Coregonus lavaretus

Presenta: Stefano Brignone

CNR IRSA Verbania

L'obiettivo di questo studio è far luce sul rapido processo di radiazione adattativa che coinvolge il coregone (Coregonus Lavaretus) nei laghi scandinavi. In questi laghi il coregone va incontro ad un rapido processo di divergenza, che porta alla comparsa di due diversi morfotipi: un morfotipo nano che si specializza nella zona pelagica e un morfotipo gigante che si specializza nella zona litorale. Servendosi di campioni provenienti da laghi con differenti anni di introduzione, si è potuto studiare questo processo di divergenza in diverse fasi, utilizzando tratti morfo-meristici e isotopi stabili (carbonio e azoto). I risultati hanno sottolineato come l'anno di introduzione e il luccio siano fondamentali per il processo di divergenza. La ricchezza specifica sembra avere un ruolo importante nel processo di divergenza. Le analisi isotopiche si sono dimostrate molto efficaci per questa tipologia di studi, evidenziando variazioni nella dieta del coregone con una grande risoluzione temporale.

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04 feb. 2020 - Monegato, Gianotti e Kamleitner

20200203 Seminario Monegato Gianotti Kamleitner

Nuovi dati cronologici sull'Ultimo Massimo Glaciale tra le Alpi Cozie e Lepontine

Presentano: Giovanni Monegato, Franco Gianotti e Sarah Kamleitner

CNR IGG - Padova, Università di Torino - Dipartimento di Scienze della Terra, ETH - Zurigo

Durante l'Ultimo Massimo Glaciale (circa 22.000 a BP) i ghiacciai alpini hanno registrato una delle massime fasi di sviluppo; le fronti dei principali ghiacciai uscirono dalle valli espandendosi nell'alta pianura. Il miglioramento delle tecniche analitiche, la disponibilità di sondaggi stratigrafici e nuovi rilevamenti geologici hanno permesso di comprendere la dinamica dei ghiacciai. Verranno presentati nuovi dati cronologici riguardanti i principali sistemi del settore occidentale delle Alpi, tra le Cozie e le Lepontine, con la ricostruzione dei flussi glaciali e risvolti di carattere paleoambientale e paleoclimatico.

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21 gen. 2020 - Andrea Galimberti

20200121 Seminario Galimberti

Enigmi tassonomici e genetica "ambientale" degli odonati italiani

Presenta: Andrea Galimberti

Università di Milano-Bicocca

Con circa 90 specie residenti, l'Italia è tra i paesi con la maggiore diversità di libellule e damigelle in Europa. Ciononostante, alcuni aspetti riguardo distribuzione e diversità intraspecifica dei vari taxa non sono ancora ben compresi. Considerando la peculiare distribuzione lungo la penisola (e isole) di molte specie, tra cui alcune presenti solo con popolazioni frammentate o relitte, è di fondamentale importanza andare a caratterizzare, in modo più completo, tratti genetici, morfologici ed ecologici che potrebbero celare aspetti tassonomici inattesi, come già verificato per altri gruppi animali con distribuzione simile. Un secondo aspetto degno di nota è la possibilità offerta dalle recenti tecnologie biomolecolari di poter attestare la presenza/assenza di specie carismatiche (o di interesse conservazionistico) andando a cercare loro tracce biologiche (Environmental DNA - eDNA) direttamente nell'acqua di fiumi, laghi o altri corpi idrici dove queste specie possono plausibilmente riprodursi. Tuttavia, per poter funzionare al meglio, il sistema prevede la disponibilità di una banca dati genetica di riferimento dei taxa indagati. Ad oggi, per le specie di odonati italiani, tale archivio non esiste. In questo ambito nasce il progetto "DNA barcoding Italian Odonates" che ha permesso di caratterizzare geneticamente tutte le specie presenti nel nostro paese e sviluppare sistemi di detection ambientale efficaci. Le prime analisi condotte hanno rivelato un numero inatteso di possibili novità tassonomiche, alcune addirittura endemiche italiane, e altri casi che evidenziano la necessità di un maggiore approfondimento su aspetti morfologici e biogeografici di alcuni complessi di specie.

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